È ormai universalmente condiviso che le persone sono elemento-chiave per il successo delle organizzazioni, in qualsiasi ambito. Occorrono però, a qualsiasi livello, precise decisioni, scelte, azioni che rendano le persone fonte di vantaggio competitivo, davvero.
Ciò, di volta in volta, può riguardare gli ambiti della cultura aziendale e del comportamento organizzativo, le modalità di selezione del personale, la valutazione e lo sviluppo delle performances, i sistemi di rilevazione/analisi/intervento sul clima e sul benessere aziendale, lo smart working, il welfare e così via.
Per questo è indispensabile possedere know how specifico che è l’oggetto, appunto, di questo genere di consulenza esperta e metodologica fornita alle funzioni HR o direttamente al management.

L’empowerment nella consulenza di sviluppo organizzativo permette di:

• coniugare un approccio centrato sulla persona con una visione sistemica dell’organizzazione e del suo    rapporto con il tessuto economico-sociale del quale è parte attiva e con cui si relaziona (locale o globale che sia);
• orientare e guidare l’organizzazione a sviluppare progetti nell’ambito di un quadro strategico di riferimento e, parallelamente, far crescere le persone sul campo;
• definire e mettere a sistema soluzioni replicabili ed efficaci in risposta alle richieste emergenti;
• riconoscere e valorizzare le best practices (i successi), promuovendo un cambiamento per aggiunta e non per sostituzione;
• puntare sulle risorse organizzative esistenti  e progettare schemi di intervento funzionali a renderle ancora più “potenti” (participio presente del verbo ‘potere’);
• garantire non solo il mantenimento dei risultati acquisiti ma anche l’attivazione della capacità di produrre autonomamente ulteriori sviluppi;
• efficientare i processi, orientando le azioni ai risultati.

La rilevanza di questo particolare contributo professionale assume ancora maggiore evidenza, ad esempio, quando utilizzato come supporto dalle organizzazioni per affrontare i cambiamenti senza subirli e, ancora, in situazioni di fusioni o acquisizioni aziendali nelle quali è ovviamente indispensabile costruire tra le persone – nei comportamenti agiti nel quotidiano – un’effettiva alleanza generativa.